domenica 16 novembre 2008
Holliwood a Coreglia ?
Holliwood a Coreglia ? Quale può essere la connessione ? L'unica connessione è un figurinaio emigrante di nome Mansueto Rigoli che nel 1888, assieme a 94 suoi compaesani, decise di emigrare dal paesello della lucchesia verso gli Stati Uniti d'America. Questo figurinaio di statuine di gesso era il bisnonno di una attrice, premio oscar. Posso dare queste notizie in esclusiva perchè incredibilmente sono stato coinvolto nella trasmissione televisiva della NBC americana che ha ripercorso con la protagonista le vicende delle sue origini.
Una mattina, mentre spiegavo ad un gruppetto di turisti americani alcuni dettagli storici su Lucca, una signora si avvicina e mi dice in inglese:" Lei è la persona che fa per noi. Mi può dare per cortesia un suo biglietto da visita ?" Le porsi con piacere il biglietto e per me tutto era finito li. Invece, dopo alcuni giorni, mi hanno chiamato niente meno che da Holliwood (credevo fosse uno scherzo!) e mi hanno chiesto se ero disponibile a partecipare ad una trasmissione che avrebbe coinvolto un personaggio importante americano nelle vicende storiche della lucchesia. Secondo voi che ho fatto? Ho accettato !Così, giovedì scorso, mi sono incontrato la sera in hotel con lo staff e la regista della trasmissione per mettere a punto i dettagli. Mi hanno fornito di una traccia scritta, una specie di copione. In tre fogli in lingua inglese si delineavano con correttezza le tappe storiche nelle quali i figurinai coreglini affinarono le loro tecniche scultoree e dove si descrivevano i caratteri sociali e le motivazioni che spinsero queste persone ad emigrare. A quel punto ho chiesto chi era il personaggio. Guardandosi tutti negli occhi con compiacimento e complicità la regista alla fine mi dice: "Susan Sarandon !" ed un pò inpacciato mi è toccato rispondere " E chi è Susan Sarandon, please ?" Ora dovete sapere e credermi che il sottoscritto non segue più di tanto il cinema in genere e i nomi degli attori non mi si fissano più di tanto nella mente. E' stato quindi un pò imbarazzante doverle chiedere che film questa attrice aveva fatto. Dopo everne sentiti una sfilza, quando sono arrivato a "Telma e Luise" ho finalmente capito.
Così la mattina seguente, in una Coreglia umida, grigia e un po freddina, le stradine deserte si sono tramutate in un animato set televisivo. E' arrivata la diva con il suo autista ed uno staff personale composto da una amica, una truccatrice che non le faceva fare un passo senza applicarle un ritocco quà e là, e una parrucchiera che sembrava nell'abbigliamento, acconciatura e viso, Crudelia Demond.
Dopo una sommaria e rapida presentazione abbiamo cominciato le riprese di fronte alla statua commemorativa del figurinaio coreglino. Avevo imparato bene la lezioncina ed ripeterla con una certa naturalezza è stato semplice e divertente. Non mi hanno mai interrotto nella mia esposizione che, a dire il vero, è stata quasi un monologo intervallato da due o tre domande dell'attrice.
Poi ci siamo spostati nel museo della figurina di gesso ed anche qui il monologo si è protratto con l'unica variante della spigazione di fotografie relative al bisnonno e statue varie che ogni tanto le mostravo. Siccome tutti i salmi finiscono in gloria, abbiamo terminato la mattina con una mangiata comune nel ristorantino ( L'arcile) li a fianco, a base di prelibatezze locali (vi raccomando le lasagne ai funghi e il cinghiale in umido con polenta). Che dire, una bella esperienza, che è stata suggellata dall'autografo di rito sopra il famoso gattino di gesso, simbolo dei figurinai coreglini.
Nel mio prossimo intervento scritto, parlerò più diffusamante di loro e delle incredibili perle nascoste di Coreglia.
Gabriele Calabrese
venerdì 7 novembre 2008
Facciata di una chiesa
Guardate il dettaglio di questa facciata. Dentro questo riquadro si trova un mondo e forse anche qualcosa di più. Nel primo decennio del XIII secolo, a Lucca come noto, maestranze comacine, coordinate da esperti capimastri, intrapresero la costruzione delle facciate rispettivamente delle chiese di San Michele in Foro e del Duomo di San Martino. Si trattò in pratica di giustapporre vere e proprie quinte scenografiche agli impianti architettonici preesistenti, sostituendo il design delle originali facciate. Potrebbe sembrare un operazione di "maquillage" o "make up" come dir si voglia. In realtà dietro queste facciate intarsiate troviamo una svolta epocale.
Molto dipende da quale punto di vista vogliamo affrontare l'argomento.
Potremmo disquisire solamente delle decorazioni, oppure solo delle tecniche costruttive, oppure solo degli aspetti sociali, culturali, religiosi e politici del tempo.
Tuttavia questi elementi nelle facciate si trovano strettamente correlati fra di loro come in una mappa con dei codici di lettura evidenti ma difficili da sciogliere e quindi leggere e comprendere.
Ditemi quindi Voi, gentili lettori, da dove dobbiamo cominciare.
G.
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giovedì 6 novembre 2008
Lucca coordinatrice italiana delle città d'arte
Si è tenuto nei giorni scorsi un convegno a Lucca sulle città d'arte. Tanti discorsi di sindaci italiani volti a ricevere fondi per le amministrazioni locali. Una volta che Lucca li avrà ricevuti,(cosa che sinceramente mi auguro) come li spenderà? Per costruire nuovi inutili mega stadi di calcio nelle ultime zone verdi ai limiti della città? Per decentrare attività commerciali in periferia a vantaggio di nuovi mega centri commerciali? Per ghettizzare i pochi abitanti del centro in un anello di mura privo di funzionalità per abitarvi? Dove sono le politiche turistiche comunali per i prossimi anni concordate con cultura e commercio? Chi è oggi l'assessore al turismo del comune di Lucca? Il Sindaco ?
Domande che volano nell'aria senza avere ancora risposte serie!
Gabriele
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martedì 4 novembre 2008
Leggende antiche legate ad un "sasso"
Questo testo relativo ad una leggenda popolare lucchese, è tratto da un interessante sito( http://sacrumluce.sns.it ) che tratta del culto mariano a Lucca. La leggenda che segue, ci lega ad un 'altra sempre relativa ad un sasso scagliato contro un'immagine religiosa che ho casualmente scoperto passeggiando per Pisa e che narrerò dopo questo primo testo introduttivo.
La Madonna del Sasso
Un´antichissima leggenda racconta di un soldato che in preda alla rabbia per aver perso nel gioco delle carte, bestemmiando, lanciò un sasso contro un´immagine della Madonna L´affresco, definito come bizantino nelle fonti antiche ma attribuibile al XIII secolo, si trovava nel posto di guardia situato nei pressi del teatro romano, vicino alla antica chiesa di S. Salvatore in Muro . La Vergine con un gesto sollecito, spostò il Bambino Gesù, che sorreggeva sul lato destro, dalla parte opposta e immediatamente si aprì una voragine che inghiottì l´empio giocatore: quanti erano accorsi, richiamati dal compagno di gioco impressionato per l´accaduto, videro che dalla spalla della Madonna, colpita dal sasso, fuoriuscivano gocce di sangue.
I Padri agostiniani, che dal 1332 ebbero la cura della chiesa di S. Salvatore in Muro reintitolata a S. Agostino, incrementarono la devozione nei confronti della prodigiosa immagine. Essa fu ospitata dal 1369 in una apposita cappella, commissionata dalla nobile famiglia dei Boccella i quali ne mantennero la cura nei secoli seguenti come testimoniano i lavori di abbellimento e ampliamento finanziati da Francesco Boccella nel XVII secolo.
Diverse pratiche di pietà, nel tempo, caratterizzarono il culto della Madonna del Sasso, tra cui la celebrazione di una S. Messa solenne nel giorno di Sabato, una processione con la reliquia del Sangue di Maria, e il canto delle Litanie Lauretane la sera dopo Compieta.
Il 30 aprile 1690 l´effigie fu solennemente incoronata da un delegato del Capitolo Vaticano. Dopo tale celebrazione, alle cui spese contribuì il Senato della Repubblica che prese parte in forma ufficiale anche alla cerimonia, la devozione verso l´immagine si diffuse oltre che a Lucca, in altre parti della Diocesi.
A Pescaglia ad esempio secolo è venerata dalla fine del XVII la Madonna delle Solca , così detta dal nome della località dove sorge il santuario dedicato a questa copia della Madonna del Sasso, dipinta nel 1644 e donata dal Padre Agostiniano Angelo Bartelloni, nativo di Pescaglia, oggi conservata nella chiesa parrocchiale di S. Pietro e Paolo.
A Pisa invece, in fondo a via San Martino, nel canto di un vicolo si trova invece una edicola votiva con al centro un crocifisso. Sotto, una lapide ricorda un avvenimento miracoloso di tutto rispetto. "Una mano empia" aveva scagliato un sasso control'immagine sacra ed il sasso....era rimaso sospeso in aria per un tempo indefinito senza colpire il bersaglio. Lo stesso sasso lo si può notare accanto al crocifisso in questione dentro l'edicola ( vedi foto ). Il fatto sorprende ancor di più quando si nota la data dell'evento, e cioè nella prima metà dell'800 poco prima dei moti iniziali per l'unità d'Italia.
G.
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lunedì 3 novembre 2008
domenica 2 novembre 2008
sabato 1 novembre 2008
Tutti pazzi per i...Comics
Ci siamo. Sono arrivati e sono tantissimi. Sono gli amanti dei fumetti e sono essi stessi i protagonisti della fantasia disegnata. Un oceano di ragazzi e ragazze multicolori che con spensieratezza ed allegria, in gruppo o da soli, amano esibirsi per un giorno nei panni dei loro eroi di cartone. La seriosa e riservata Lucca oggi ha cambiato anch'essa i suoi panni offrendosi al meglio alle migliaia di visitatori che l'hanno invasa. Questa manifestazione è cresciuta enormemente negli ultimi tre anni e devo dire in meglio. Avevo anche io le mie riserve in proposito, ma vedendo questa moltitudine ordinata ed allegra ho messo da parte ogni pregiudizio e ho cominciato a scattare foto.
Ne ho per tutti i gusti. Suddividerò le foto scattate in tematiche: Il gruppo più bello, la foto meglio riuscita, il personaggio più sexy, il più eccentrico ecc.
Per il momento comincio così ( e poi dicono che le guide turistiche sono troppo serie ).
Ne vedrete delle belle !
G.
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