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giovedì 6 novembre 2008

Lucca coordinatrice italiana delle città d'arte


Si è tenuto nei giorni scorsi un convegno a Lucca sulle città d'arte. Tanti discorsi di sindaci italiani volti a ricevere fondi per le amministrazioni locali. Una volta che Lucca li avrà ricevuti,(cosa che sinceramente mi auguro) come li spenderà? Per costruire nuovi inutili mega stadi di calcio nelle ultime zone verdi ai limiti della città? Per decentrare attività commerciali in periferia a vantaggio di nuovi mega centri commerciali? Per ghettizzare i pochi abitanti del centro in un anello di mura privo di funzionalità per abitarvi? Dove sono le politiche turistiche comunali per i prossimi anni concordate con cultura e commercio? Chi è oggi l'assessore al turismo del comune di Lucca? Il Sindaco ?
Domande che volano nell'aria senza avere ancora risposte serie!
Gabriele

giovedì 18 settembre 2008

Comune di Lucca e turismo. Un problema che si protrae da anni


Se dovessi andare a ritroso con la mia memoria nel tempo sino ai primi degli anni '90,faccio fatica a ricordare una amministrazione comunale lucchese, di un qualsiasi schieramento politico, che sia riuscita con serietà ed efficacia ad impostare una politica turistica locale duratura. Ricordo solo in maniera confusa una serie di faccie di vari assessori, più o meno competenti o interessati alla materia, che si sono alternati sulla stessa poltrona. Ogni volta un giro di valzer. Sorrisi, promesse di facilitare l'attività degli operatori turistici (guide turistiche comprese), qualche mese in carica e ... cambio ! Altro giro altro valzer. E via a rispiegare da capo al prossimo di turno chi siamo e cosa facciamo e cosa vorremmo fare !
Appare evidente, almeno ai miei occhi, che un serio imprenditore turistico locale, a questo punto non debba cercare nè l'appoggio, ne il consenso dell'aministrazione locale di turno per svolgere la propria attività. La cosìdetta concertazione fra questa istituzione e gli imprenditori turistici, non esite nè può esistere.
Chiaccherando con un amico ristoratore ( abile, propositivo e intelligente ) che ha capito da tempo l'importanza del turismo a Lucca, mi dichiarava determinato che "...Non dovremmo essere noi a correre dietro agli assessori chiedendo, ma loro a corre dietro a noi offrendo..." .
Saggie parole di chi ha compreso come le dinamiche del turismo siano talmente veloci che la burocrazia e gli inciuci politici di chi gestisce la cosa pubblica, non potranno mai soddifare le nostre esigenze. Il Comune di Lucca vissuto quindi come un problema ed un ostacolo e non un volano in grado di aiutare gli operatori.
Un esempio attuale? Itinera. Nata e imposta come Consorzio, poi osteggiato da molti , si è rivelata non solo un peso economico in deficit per la comunità lucchese, ma oggi che non è ne carne ne pesce (Ufficio informazioni con scarso materiale ? Noleggio biciclette ? Agenzia turistica ? Operatore turistico ? Organizzatore di eventi ?) addirittura si pone come un concorrente con la maglietta del comune a chi opera in tutte queste attività con serietà e professionalità da tempo.
E' giusto ? E' corretto ? Non credo ! E chi gestisce alla data odierna tutto questo ?
Il sindaco Favilla. Vi immaginate cosa ne capisce il sindaco delle dinamiche del turismo incoming ?
Lasciamo perdere e rimbocchiamoci le maniche.
G.

lunedì 1 settembre 2008

Le vecchie trattorie di una volta...



Le vecchie trattorie dove andavano i camionisti, gli operai, i vicini di casa, gli artisti, gli studenti e molti altri ancora...esistono ancora a Lucca, Pisa, ed in altre città toscane ?
Mi sono fatto questa domanda l'altra notte, in un momento di fame onirica notturna.
Che esistessero ve lo do per certo. Me le ricordo una ad una, perchè io stesso ne ero un assiduo frequentatore. Al tempo dei pochi soldi in tasca, degli amici rigorosamente maschi dotati di un motorino Ciao, la ricerca e la frequentazione di questi locali, testimoni di pantagrueliche sfide all'ultima forchetta, era divertente e culturalmente stimolante.
Parlo di non più di 15/20 anni fa.
Non è poco, lo so. Ma oggi, dopo una generosa sbiciclettata nella campagna lucchese nei pressi di Gattaiola e Cerasomma ( per la cronaca posti magici fra natura, arte e cultura contadina), avevo fame. Il quesito dell'altra notte mi è subito balzato alla mente e con estrema rapidità o cercato di elencare a memoria le trattorie di quel tipo che un tempo conoscevo nei pressi. Sconcerto ! Solo una, "La Giorgia". Non ero per altro certo che fosse aperta e tuttora attiva.Nei pressi si fa per dire, mi è toccato fare un'altra mezzora di bicicletta ma fortunatamente era aperta.
Sotto un vecchio capannone di incannicciato circondato da tigli, si trovavano un notevole numero di tavoli apparecchiati alla buona con tovaglie di carta e posate multicolori. Una vecchia madia di legno dietro un bancone e le figlie bellocce dell'oste che un tempo, più giovane, serviva i commensali ai tavoli. In cucina sempre loro con la mamma (che Dio la conservi!). Il menù? Lo stesso da una vita e forse più: Penne alla boscaiola, tordelli fatti incasa, farro lucchese,penne all'arrabbiata, polpette fritte, pollo alla cacciatora,coniglio fritto, roast beef, anguille fritte (quando ci sono),patate lesse,fagioli, insalata, vino della casa.
Questo e quello che ricordo ma c'è di più e a volte varia. Ma che me ne importa, è tutta roba bona, vera, che c'è sempre stata; senza pretese ne tante storie.
Mi viene in mente quante storie si potesse fare il mitico "Felicino". Non era una trattoria. Era una vecchia casa lungo la via che da Lucca conduce a Camaiore, dove la gente del posto poteva comprare dalla pasta sfusa, ai detersivi in polvere, ai saponi o il salame. Era un ometto anziano che indossava sempre il cappello nero di feltro. Non se lo toglieva mai, estate o inverno, e parlava poco. In compenso cucinava bene. Tutto veniva cucinato in maniera espressa. Nel senso che quando entravo con 4 o cinque amici,chiedevamo semplicemente: "si può mangiare una pasta e affettati ?" "Accomodatevi!". Due o tre tavoli, e lentamente di fronte a noi prendeva la pasta sfusa, la pesava nella stadera a bilanciere e si rintanava nella cucina. La cottura era al dente ed era rigorosamente effettuata grazie ad una vecchia ma efficiente cucina economica di marca "Osva" (ottima ditta di Sesto San Giovanni che non esiste più dal 1950). Spesa pro capite tremila lire nel 1987 (pochissimo!!!). Purtroppo Felicino non c'è più. Si dice che cessò di lavorare il giorno in cui lo obbligarono a cambiare la sua vecchia contatrice di cassa con una elettrica con lo scontrino. Non credo fosse per lui un problema di tasse, piuttosto un problema di...stile.
Ai giorni d'oggi non pretenderi tanto. Mi basterebbe riassaggiare il vero farro di Giulio in pelleria. Impossibile! Mi basterebbe riassaggiare le penne con il ragu di verdure o il coniglio al forno che si mangiava nell'alimentari di torre alta. Impossibile! Non esistono più. Chi rimane?
Oltre la "Giorgia" sulla via vecchia pisana, conto sulle dita, da Mariano a Stabbiano, "la pergola" al Giannotti,da Baffo a Montecarlo. Altri non me li ricordo. Se qualche lucchese legge queste righe, puo darmi una mano a censirne degli altri?
Grazie di cuore.
G.

venerdì 29 agosto 2008

Lucca, San Frediano e Rai International


E' andata bene! Chi ieri ha potuto e voluto vedere il programma televisivo che avevo indicato qualche giorno fa su questo stesso blog, spero abbia scoperto qualcosa di nuovo su alcune emergenze artistiche di Lucca.
Mi sono visto e sentito. Inutile dire che, visivamente parlando, l'intervistatrice al mio fianco mi dava 100 punti di distacco. Tuttavia mi auguro che i contenuti siano stati interessanti. In particolare mi riferisco a ciò che ho voluto ostinatamente far vedere a tutti i costi: la Basilica di San Frediano. Un vero gioiello e a sua volta contenitore di straordinari gielli artistici. L'ancona della Assunta, opera di lignea del '500 del lucchese Masseo Civitali è stato poi per il grande pubblico amante dell'arte una new entry.
Consiglio a tutti i turisti in visita di dargli un occhiatina. E un esempio unico di arti applicate quali l'intaglio, la pittura e il design di moda.
Qui si può ammirare, nelle innumerevoli varianti delle decorazioni ad oro e lacca dei vestiti che ornano santi ed angeli adoranti la Vergine assunta, un vero e proprio campionario di stoffe in seta lucchesi dell'epoca. Vedere per credere!
Le sorprese in questa chiesa di S. Frediano non finiscono qui. La prossima volta, se mi daranno la possibilità, vorrò presentare una vera e propria star della fine del 1400. Una delle più affascinanti e sensuali fanciulle di legno che abbia mai conosciuto. Mi riferisco alla Vergine anunciata di Matteo civitali, Zio di Masseo.
Alla prossima.
G.

giovedì 21 agosto 2008

Mura di Lucca:Un pericolo per i turisti?


Il fascino delle mura rinascimentali di Lucca è indiscutibile. Quattro chilometri di percorso elevato sopra la quotidianità e per di più riparati da alberi secolari.
Dove stà il pericolo? Per i lucchesi che le conoscono sin da bambini il pericolo non c'è, ma per i turisti che non conoscono la fragilità dei parapetti in terrà o per i bambini stranieri che non vedono le reali dimensioni di questo monumento, il problema esiste. Lo dimostrano gli incidenti degli ultimi anni che registrano purtroppo persino alcuni morti a causa di accidentali cadute dal monumento cinquecentesco.
Cosa fare? Leggo proprio oggi che l'opera delle mura, organo legato direttamente al comune di Lucca, ha posto cartelli in più lingue di avvertimento sui pericoli concreti. Peccato che questi avvertimenti si leggano in lingue straniere scritte in modo maccheronico. Una vera buffonata.
Avevo personalmente proposto all'amministrazione comunale un'altra soluzione. la distribuzione di depliant sul comportamento da tenere sulle mura e più in generale all'interno del centro cittadino.
Questo consiglio è stata lettera morta. Ed ora se, me lo si permette, rido sotto i baffi, aspettando il prossimo passo dei " geni " delle varie amministrazioni pubbliche cittadine.
G.