giovedì 28 febbraio 2008

una nuova Lucca in Inghilterra

"Scusi, vorremmo informazioni su Lucca. Vorremmo infatti fondare in Inghilterra una nuova città simile a questa." Come guida turistica di richieste bizzarre ne ho ricevute molte e di vario tipo, ma questa le ha superate tutte.
Mi è capitato proprio ieri di fare da guida a quattro giovani architetti inglesi. Devo dire che spesso ho nei miei gruppi architetti o ingegneri che per diletto vengono a rilassarsi dalle nostre parti qui in Toscana. Questi invece erano qui per lavoro, e che lavoro! La loro intenzione è infatti quella di seguire l'esempio del famoso architetto favorito del principe Carlo del Galles , Leon Krier, che venne venti anni fa proprio qui a Lucca per poter fondare una città idale ispirata a Lucca. Sono rimasto li per li un pò attonito non sapendo cosa mai avrei potuto dire di così illuminante per ispirare questi signori. La cosa incredibile è che erano venuti sino a Lucca senza alcuna documentazione preventiva, ne storica, ne architettonica. Alla faccia dell'improvvisazione! E noi che qui in Italia per costruire una capanna ci dobbiamo raccomandare a tutti i Santi del Paradiso per poi essere bloccati da un qualsiasi burocrate di turno! Non mi sono comunque perso d'animo e poichè avevo a disposizione solo tre ore per sintetizzare il senso delle stratificazioni storico archittetoniche millenarie di questa città, ho pensato che un giro in bicicletta avrebbe fatto al caso nostro. Quale strumento può essere il migliore a Lucca per rendere la dimensione della città? Le mura, of course! E dopo le fantastiche mura (mai vi saranno da parte mia sufficienti aggettivi per lodare questo incredibile spazio elevato sulla quotidianetà ), un susseguirsi senza limiti di continuità fra le piazze, le chiese, le botteghe, i palazzi, le torri e quant'altro poteva dare il senso dell'unicità di questa città. Al termine della visita ho potuto notare una diffusa soddisfazione che trapelava dalla proverbiale inespressiva maschera facciale britannica dei miei clienti. Tuttavia, una volta solo passeggiando lentamente fra i vicoli cittadini, la vera soddifazione l'ho provata in cuor mio. Ho infatti cominciato a fantasticare pensando per un attimo di quei lucchesi nostri avi, architteti e capomastri che, se è vero che ci guardano ancora da là sù o da là giù, avranno sghignazzato non poco, loro si con aria di sufficenza verso quegli inglesi, constatando ancora una volta che non c'è architetto che tenga per ricostruire a tavolino il loro capolavoro: Lucca.

martedì 26 febbraio 2008

La guerra del "Kebab" a Lucca

Ieri ho cominciato questa esperienza di blogger con un piccolo articolo che informa dell'arrivo a Lucca di una delegazione di ambasciatori accreditati presso la Santa Sede. Era solo un piccolo esperimento, ma chi vorrà leggere i miei o i nostri commenti anche in seguito, potrà scoprire la storia e la realtà di Lucca e più in generale della Toscana, vista dagli occhi di chi deve offrire questo territorio quotidianamente a tutti coloro che ne vogliono conoscere i suoi aspetti variegati e a volte segreti ed intimi. La nostra professione di guide turistiche ci pone a contatto o a confronto con tutte le fascie sociali. Bambini, anziani, rappresentanti di istituzioni pubbliche e private, famiglie e lavoratori. Tutti vogliono vivere in un modo o in un altro una esperienza limitata nel tempo ma comunque unica ed irripetibile alla scoperta di nuove realtà e sensazioni. Lucca sino ai nostri giorni ha mantenuto pressochè intatti non solo la sua immagine, le sue tradizioni ed il suo incredibile patrimonio storico artistico, ma sopratutto una dimensione umana della qualità della vita pressochè unica. Ciò è dovuto alle singolari caratteristiche urbanistiche della città chiusa interamente da mura rinascimentali e anche grazie a questo pressochè priva di traffico automobilistico. Tuttavia anche a Lucca le normali dinamiche di mutamento delle attività commerciali dovute alla cosidetta globalizzazione, stanno destando perplessità e commenti a riguardo sempre più frequenti non solo da parte dei lucchesi ma anche da parte dei turisti in visita alla città. Valga per tutti ad esempio il problema dei rivenditori di kebab nel centro storico. Su questo argomento si è creata una vera e propria disputa di opinioni. A tal proposito mi è capitato di essere intervistato da una emittente radiofonica di Firenze : Controradio. Fino a quel momento in verità non mi ero posto il problema più di tanto. Poi, dovendo rispondere è emersa una ragione storica alla base di questo "problema". Lucca è stata per secoli una città indipendente e volutamente isolata. Per questo ha seguito per secoli un percorso politico e sociale che in alcuni casi l'ha spinta ad attuare una economia quasi autarchica. Questa caratteristica del locale come bello e unico si è protratta nel tempo sedimentandosi quasi inconsapevolmente nel DNA dei lucchesi. Oggi ogni piccola variazione della tradizione rompe gli equilibri e la memoria storica degli abitanti. Il dilemma quindi che si pone oggi per tutti, locali e turisti è: deve una città come Lucca rompere con il suo sistema economico "autarchico" o è destinata a una irreversibile deriva verso il cambiamento? Città museo di se stessa o città aperta e tollerante anche alle nuove piccole realtà economiche che giungono da fuori ?
Nel suo passato Lucca ha avuto altre situazioni analoghe ? E se si, i commenti critici di oggi sono solo un polverone fuori luogo?
Vedremo. Penso comunque che Lucca oggi sia una città fragile sotto molti punti di vista e che la globalizzazione non si adatti alle nostre piccole città d'arte. Riflettere, pensare a soluzioni ed agire in tempi rapidi. Credo che sia l'unica cosa veramente da fare da parte di tutti coloro che in qualche modo sono coinvolti da queste tematiche.
Gabriele Calabrese

lunedì 25 febbraio 2008

ambasciator non porta pena (a Lucca).. anzi



Evento a Lucca! Un intero bus di ambasciatori accreditati presso La Santa Sede hanno scelto l'antica città di Lucca come meta di uno dei loro viaggi per conoscere l'Italia.
Il programma è stato intenso sia dal punto di vista culturale che mondano. La delegazione è stata infatti ricevuta da tutte le principali autorità cittadine nei vari palazzi storici che hanno fatto da splendida cornice ai ricevimenti organizzati in loro onore. Ma la vera protagonista è stata la città con le sue bellezze artistiche e con il fascino discreto delle antiche attività commerciali ed artigianali che l conferiscono il proverbiale "garbo". Noi guide della Turislucca abbiamo avuto l'onore di essere "ambasciatori" della nostra città cercando di offrire il meglio delle nostre prestazioni . Una piccola città toscana ha quindi avuto dopo molti secoli dalla fine della sua indipendanza come repubblica, l'opportunità di mostrare la sua "stoffa" di antica piccola capitale.

I ricevimenti si sono svolti nei palazzi un tempo di proprietà dell'antica nobiltà lucchese,
Palazzo Bernardini, oggi sede degli industriali della provincia di Lucca. Palazzo Gigli, sede della cassa di risparmio , villa Torrigiani e villa Grabau. Un evento che ha adto ancora una volta a noi guide italiane la possibilità di mostrare la professionalità della nostra categoria che negli ultimi tempi ha dovuto registrare momenti di difficoltà a causa di un turismo di massa sempre più legato agli interessi economici che alla qualità.